affrontare la perdita di un caro

Biblioteca funeraria

Presso la sede di via Emilia Ponente 56, è disponibile un vasto repertorio di volumi, riviste e documenti per un approfondimento sul tema della perdita, da affrontare secondo l’approccio e le linee di indirizzo più vicini alla propria sensibilità e condizione specifica.

Le riviste sono disponibili per la consultazione in sede, mentre i libri possono essere presi in prestito previa sottoscrizione di tessera.

Per informazioni: Tel. 051 6150832 – info@bolognaservizifunerari.it

Presso la sede di via Emilia Ponente 56, è disponibile un vasto repertorio di volumi, riviste e documenti per un approfondimento sul tema della perdita, da affrontare secondo l’approccio e le linee di indirizzo più vicini alla propria sensibilità e condizione specifica.

Le riviste sono disponibili per la consultazione in sede, mentre i libri possono essere presi in prestito previa sottoscrizione di tessera.

Per informazioni: Tel. 051 6150832 – info@bolognaservizifunerari.it

Sisto D. (2018). La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nell’epoca della cultura digitale. Bollati Boringhieri, Torino

La morte non esiste più. Allo stesso tempo, però, viviamo costantemente circondati dai morti. Relegata lontano dalla nostra quotidianità, medicalizzata, espunta dalle nostre vite, l’esperienza del morire vive oggi una situazione paradossale, quando le immagini e le parole dei cari estinti tornano e irrompono all’improvviso dagli schermi dei nostri telefoni. Moriamo, ma continuiamo a esistere nella presenza ineliminabile della nostra passata vita online. Social network, chat, siti web costituiscono insieme, ad oggi, il più grande cimitero del mondo. Il territorio esplorato dalla fantascienza, dalla fiction e, recentemente, da una delle serie più perturbanti che mette al centro della sua riflessione il rapporto tra uomo e tecnologia, Black Minor, sembra superato dalle nuove intelligenze artificiali. Sono già disponibili bot con cui dialogare e capaci di interpretare i nostri stati d’animo per poi sostituirsi a noi quando saremo trapassati, e continuare a parlare con ì nostri cari; il profilo Facebook che consultiamo compulsivamente più volte al giorno, quando mancheremo, diventerà una vera e propria lapide virtuale, e i nostri amici potranno continuare a farci gli auguri ogni anno nell’aldilà. E ancora, il web è diventata la più grande piazza pubblica per celebrare il ricordo o condividere anche l’esperienza privata del lutto. Insieme piangiamo i nostri cari, insieme ricordiamo i nostri beniamini. Insieme, in un futuro prossimo, vivremo una seconda vita nella realtà virtuale. Davide Sisto, giovane filosofo che da lungo tempo ha consacrato i suoi studi alla relazione tra morte e cultura digitale, per la prima volta mette insieme un discorso interpretativo che ha al centro il rapporto nuovo della nostra società con la morte indotto dall’avanzamento tecnologico. La morte si fa social è il migliore esempio di umanesimo capace di confrontarsi con l’era digitale. L’uomo ha sempre pensato la morte. Oggi più che mai, il digitale offre un’opportunità per ripensare la morte in una prospettiva rivoluzionata.

Mayer-Schönberger V. (2013). Delete. Il diritto all’oblio nell’era digitale. Egea, Milano

Per millenni nel corso della storia umana dimenticare è stata la norma, e ricordare l’eccezione. Ma l’era digitale ha cambiato questo rapporto, creando un fenomeno completamente nuovo: oggi rimane traccia di tutto. Contenuti potenzialmente umilianti su Facebook restano conservati nel cyberspazio e potranno essere rivisti in futuro dagli utenti della Rete (inclusi il vostro partner o il datore di lavoro). Google memorizza quando e che cosa abbiamo cercato. Lo spazio digitale ricorda anche quello che sarebbe meglio venisse dimenticato, e questo ha profonde implicazioni. Oggi il passato è sempre presente, pronto a essere richiamato con il semplice clic di un mouse. Si tratti di informazioni datate e astratte dal contesto originale o di foto compromettenti, il Web non ci permetterà di dimenticare. Il diritto alla privacy o altre normative analoghe non basteranno a proteggerci. Leggete il libro e capirete perché. E che cosa si può fare.

Ardis, S., Marcucci, M., & Caruso, M. (2016). Insegnanti smarriti. Guida alla gestione del lutto. Aonia edizioni.

Lo smarrimento è lo stato d’animo che gli autori hanno osservato tante volte nelle persone che vivono un lutto. Un’esperienza di aiuto di una classe scolastica in lutto è stata lo spunto per questo libro, che non è un semplice manuale e neppure un semplice racconto. È qualcosa di nuovo in cui gli autori hanno voluto sperimentare l’accostamento di una storia, inventata prendendo spunto da un’esperienza reale, seguita da una trattazione tecnica sul lutto e completata da un’analisi tecnica della storia narrata. Il libro è dedicato agli insegnanti che potranno entrare emotivamente nell’argomento leggendo la storia raccontata da Claudia, una ragazza “a cento passi dalla morte”. Poi potranno con la ragione comprendere il lutto e la sua importanza e infine, guidati dagli autori potranno riflettere e analizzare la storia. Nel libro si trovano anche riflessioni poco o per nulla presenti in letteratura. Si analizza il ruolo del pensiero magico nel lutto e della sua forza nell’attenuare il dolore.

Arènes J. (2000). Dimmi, un giorno morirò anch’io? Edizioni scientifiche Magi.

Le domande più sconcertanti che i bambini, prima o poi, rivolgono ai genitori e le risposte che i genitori, prima o poi, dovrebbero dare. Il volume analizza la pedagogia della rinuncia e del lutto, fenomeni inseparabili dalla vita. Il problema della sofferenza, il dolore psicologico legato alla perdita, la metamorfosi dell’adolescenza e il lutto dell’infanzia, l’elaborazione del lutto in psicoanalisi sono i temi centrali dell’opera.

Bastianoni P., Panizza P. (2013). Un sguardo al cielo. Elaborare il lutto. Carocci Editore, Roma.

Il volume, rivolto a tutti coloro che professionalmente e personalmente sono coinvolti in eventi luttuosi e dolorosi, offre spunti teorici ed esperienziali e permette di avvicinarsi al tema della morte ed al percorso di elaborazione della perdita. Fornisce spunti per riconoscere, comprendere e condividere i vissuti ricorrenti connessi al tema della perdita. Nella prima parte del volume, professionisti affrontano – da diversi punti di vista – alcune tematiche cruciali relative ai processi di elaborazione del lutto (morte del figlio, suicidio, morte sulla strada, ecc); nella seconda parte, la tematica viene affrontata attraverso la realizzazione di un progetto artistico e da una rassegna ragionata.

Bastianoni P., Panizza P., Catalano L. (2014). Le voci del lutto. Secondo ciclo di conversazioni sull’elaborazione del lutto. Este Edition, Ferrara.

Il volume raccoglie un ciclo di conversazioni sul tema del lutto organizzate dall’Università di Ferrara in collaborazione con Amsef, agenzia di onoranze funebri. La raccolta, trattando le tematiche del lutto e della perdita da molteplici punti di vista, si presta per essere letto sia da professionisti che – e soprattutto – da un pubblico più ampio che desidera avvicinarsi con molteplici letture al tema della morte. Il volume si conclude con una breve rassegna bibliografica che offre spunti pratici per chi, nella quotidianità, si trova a gestire la comunicazione della morte con adulti e bambini.

Bastianoni P., Serio M.,  (2019). Il sogno dell’eternità. Il necroforo tra imprevedibilità e rito. Este Edition.

Questo volume è l’ultimo di una serie dedicata alla morte al morire, all’elaborazione del lutto e alla death education che abbiamo pubblicato in questi anni nell’ambito del progetto “Uno sguardo al cielo. Percorso di avvicinamento all’elaborazione del lutto” arrivato alla VII edizione. Il progetto realizzato dall’Università degli Studi di Ferrara in collaborazione con le agenzie di Onoranze funebri AMSEF e Pazzi prevede iniziative culturali ed educative sui temi della perdita, dell’educazione alla morte e dell’elaborazione del lutto; un servizio di assistenza al lutto; una newsletter periodica; formazione a professionisti e volontari sulle tematiche del fine vita e dell’elaborazione del lutto.

Baudassé P. (2017). Accompagnare il lutto. Parole per i giorni del dolore. Edizioni Dehonjane.

Come si sopravvive alla morte di una persona cara? Come si affrontano i giorni che seguono un funerale? E come si possono trovare motivi di speranza nel naufragio dell’assenza? Questo libro di rara delicatezza parla a coloro che hanno conosciuto un lutto e cercano di trovare in questa prova un modo per approfondire il senso dell’esistenza. A credenti convinti, praticanti regolari o occasionali, agnostici in ricerca, Philippe Baudassé offre la sua ventennale esperienza di lettura del Vangelo e di sostegno alle famiglie. Attento alle forme e alle fasi del dolore e orientato a offrire suggerimenti concreti, egli dipana i fili della fedeltà e della separazione, della colpa e del perdono, della preghiera e della pacificazione.L’autore non esita ad affrontare anche le peggiori tragedie: la morte di cui ci si sente responsabili, il suicidio che si sarebbe voluto impedire, la morte di un bambino, sempre scandalosamente incomprensibile.

Bellazzini M. (2017). Il modo in cui la luce. Edizioni Kurumuny.

C’è un tipo di luce che non prevede ombre, che non proietta immagini oscure delle cose. È una luce verticale, centrata come da un buco dall’alto, un sole allo zenit per sempre. La poesia di Michele Bellazzini ha a che fare con questo tipo di luce. È fatta di parole chiare, aperte, luminose come sorriso, bacio, e stella, e fiore. Sono le parole di un certo amore per le cose del mondo. Ci sono animi che più di altri sentono di fare parte di un tutto, di un movimento circolare che genera armonia, equilibrio, ordine. (Dalla prefazione di Caterina Serra)

Bulleri L., De Marco A. ( 2013). Le madri interrotte. Affrontare e trasformare il dolore di un lutto pre e perinatale. Franco Angeli.

Come si sopravvive alla morte di una persona cara? Come si affrontano i giorni che seguono un funerale? E come si possono trovare motivi di speranza nel naufragio dell’assenza? Questo libro di rara delicatezza parla a coloro che hanno conosciuto un lutto e cercano di trovare in questa prova un modo per approfondire il senso dell’esistenza. A credenti convinti, praticanti regolari o occasionali, agnostici in ricerca, Philippe Baudassé offre la sua ventennale esperienza di lettura del Vangelo e di sostegno alle famiglie. Attento alle forme e alle fasi del dolore e orientato a offrire suggerimenti concreti, egli dipana i fili della fedeltà e della separazione, della colpa e del perdono, della preghiera e della pacificazione.L’autore non esita ad affrontare anche le peggiori tragedie: la morte di cui ci si sente responsabili, il suicidio che si sarebbe voluto impedire, la morte di un bambino, sempre scandalosamente incomprensibile.

Campione F. (2017). Ai papaveri non piace appassire. Taita Press.

Dedicato ai genitori che vogliono parlare ai bambini del fine vita.

Come conciliare il dovere di non traumatizzare i bambini (dai tre anni e mezzo ai nove anni e mezzo) e il loro diritto a sapere la verità sulla morte e sul lutto? Dobbiamo educare i bambini di fronte al trauma della morte violenta – e della morte in genere – a imparare ad accettare la realtà e ad affrontarla anche emotivamente, oppure a rifiutarla e a sottrarvisi in qualche modo anche distraendosi, oppure ancora a sospendere il giudizio? Nel primo caso dobbiamo comunicare al bambino dei “fatti”, negli altri due casi dobbiamo raccontare “favole”. Questo libro vuole dimostrare che “fatti” e “favole” non sono incompatibili nella comunicazione sulla morte e sul lutto con i bambini. Quello che conta è l’ordine: con un bambino non bisognerebbe mai cominciare con le “favole” (che parlano del desiderio che la morte non ci sia o possa essere vinta) e finire con i “fatti” (che parlano dell’impossibilità di evitare la morte e il lutto), ma bisognerebbe prima pronunciare parole di realismo e poi parole di desiderio.

Cavallo M. (2016). Si fa presto a dire famiglia. Editori Laterza.

Famiglie tradizionali, ricostituite, ricomposte, monoparentali, omosessuali: prendere atto di tutti gli scenari in cui interagiscono oggi genitori e figli è il primo passo per garantire il benessere dei bambini. Dalla quarantennale esperienza di uno dei più noti giudici minorili italiani, quindici storie vere che raccontano come si è trasformato l’arcipelago dei legami affettivi.
Questo libro propone una galleria di storie vere e insieme esemplari: troveremo i casi di Remo e Katia, vittime di una madre anaffettiva e incurante; di Lira, che a otto anni comprende e accetta l’amore omosessuale del padre; di Lina, madre adottiva alla ricerca disperata dei genitori naturali del figlio diciottenne; di zia Flora e zia Rosa, due anziane signore che si prendono cura di una bambina appena nata; di Lucia, vittima di abusi da parte del compagno della madre; e poi di Luca, figlio felice di una coppia omogenitoriale…
Queste e altre testimonianze ci fanno entrare nel vivo delle vite di bambini e famiglie che si affacciano ogni giorno nelle aule del Tribunale per i minorenni, in cui l’autrice ha operato per oltre trent’anni. L’obiettivo è non solo quello di far luce sui cambiamenti profondi della famiglia, ma anche di sollecitare scelte efficaci in tutti coloro che hanno un ruolo educativo verso bambini e ragazzi.

Colusso L. (2012). Il colloquio con le persone in lutto. Accoglienza ed elaborazione. Erickson, Trento.

Il volume si rivolge in particolare alle persone in lutto, offrendo un approccio basato sul mutuo aiuto. L’autore mette a disposizione numerose informazioni per conoscere il fenomeno del lutto e il suo percorso di elaborazione offrendo una prospettiva teorico-pratica e numerosi strumenti utili di intervento per gli operatori. Particolare attenzione viene dedicata al colloquio ed alle sue funzioni all’interno del contesto specifico del lutto.

De Gregori C. (2016). Così è la Vita. Imparare a dirsi addio. Einaudi.

«Ora che so tutto su come si sono estinti i dinosauri posso sapere com’è morto mio nonno?»
I bambini fanno domande. A volte imbarazzanti, stravaganti, definitive. Vogliono sapere perché nasciamo, dove andiamo dopo la morte, perché esiste il dolore, cos’è la felicità. E gli adulti sono costretti a trovare delle risposte. È un esercizio tra la filosofia e il candore, che ci obbliga a rivedere ogni volta il nostro rassicurante sistema di valori. Perché non possiamo deluderli. Né ingannarli. Siamo stati come loro non troppo tempo fa. In questa intensa, sorprendentemente gioiosa, inchiesta narrativa, Concita De Gregorio ci chiede di seguirla nei luoghi rimossi dal discorso contemporaneo. Funerali e malattie, insuccessi e sconfitte, se osservati e vissuti con dignità e condivisione, diventano occasioni di crescita, di allegria, di pienezza. Non c’è peggior angoscia della solitudine e del silenzio, ma non c’è miglior sollievo che attraversare il dolore e trasformarlo in forza.

Didion J. (2008). L’ anno del pensiero magico. Il Saggiatore.

È la sera del 30 dicembre 2003 quando John Gregory Dunne, sposato da quarant’anni con Joan Didion, muore all’improvviso. Da quella data inizia per la scrittrice l’anno del pensiero magico, in cui lutto e sogno sovrascrivono la vita, e l’impossibile addio all’uomo amato si trasforma lentamente, ricordo dopo ricordo, in un profondo colloquio con la morte, durante il quale tutto viene riconsiderato: le sofferenze della malattia, la cecità della fortuna, le parole non dette dell’amore, il calcolo delle probabilità, l’essenza sfuggente e ingannevole della memoria, la consapevolezza di dover fare prima o poi i conti con la fine. È l’anno del dolore alchemico in cui ogni cosa si trasforma, per incanto o sortilegio, e chi resta stringe gli oggetti magici di chi se ne è andato, ma l’abbraccio li tramuta in polvere.
Nella camera, con le finestre chiuse, tra l’odore di tabacco e le spirali di fumo che intorpidiscono l’aria. Restare lì, tendere una mano verso l’altra sponda del letto, sentirla tornare indietro vuota. Indugiare lì, ancora un momento, un’ora, un giorno intero, e scoprirsi a fissare il bianco opaco della parete, nel punto esatto in cui, un istante prima, un proiettore invisibile rifletteva i fotogrammi saturi di tutta una vita. E le immagini trascolorano in fretta: la corsa verso l’ospedale, il corpo pallido nel letto, i palpiti dell’orologio, gli sguardi commiserevoli degli infermieri. Settimane e mesi che insidiano ogni certezza di Joan Didion, colmi di riflessioni e vibrazioni, di sentimenti fermati senza pudore sullo schermo di un pc, nella pagina bianca di un file Word: sublimi e precari, poetici e rinnegati, sempre sul punto di essere cancellati dall’esistenza dei file remoti con un click.
Il Saggiatore ripropone L’anno del pensiero magico, l’opera più famosa e apprezzata di Joan Didion. Racconto del parossismo e della rinascita, memoriale dell’intimità violata, indagine giornalistica sulla solitudine e saggio sul destino e la speranza umana, nell’Anno del pensiero magico si concentrano le molte sfumature emozionali e letterarie della scrittrice americana, messe a nudo dinanzi al lettore per condividere il più profondo dei pensieri magici: occorre liberare dalla presa dei ricordi coloro che ci hanno lasciato, e vivere le possibilità del presente senza rifugiarsi nei rimpianti del passato.

Perrin V. (2018). Cambiare l’acqua ai fiori. E/O Edizioni.

Vincitore nel 2018 del Prix Maison de la Presse, presieduto da Michel Bussi, con la seguente motivazione: “Un romanzo sensibile, un libro che vi porta dalle lacrime alle risate con personaggi divertenti e commoventi”.
Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una storia piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale.
Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime che parevano nere si rivelano luminose.

affrontare la perdita di un caro