Un viaggio nelle tradizioni e credenze funebri delle popolazioni indigene dell'America, esplorando come ogni tribù onora i propri defunti con riti che riflettono una profonda connessione spirituale e culturale.

Riti funebri: i nativi americani

Quando parliamo di nativi americani è importante ricordare che ogni tribù, specialmente per quanto riguarda i riti funebri, possiede le proprie tradizioni e credenze. Di base, esiste la convinzione diffusa che la morte rappresenti un naturale proseguimento della vita, un evento visto come un passaggio e accettato come parte integrante dell'esistenza. In alcune tribù si crede che la morte abbia una dimensione spirituale e, in certi casi, persino magica.

Ad esempio, i Sioux credono che una persona in procinto di lasciare questo mondo possa prevedere il futuro. Inoltre, presso queste comunità indigene, la morte di un capo tribù è sempre vissuta con profondo trasporto e l'intera popolazione partecipa collegialmente alla commemorazione. La morte è infatti vista come un momento di unione comunitaria, piuttosto che un evento individuale. Quando qualcuno perde un amico o un parente, il corpo viene preparato con cura e avvolto in pelli o coperte e il volto del defunto viene colorato di rosso o di nero. Generalmente, il corpo viene sepolto nel terreno.

Ogni tribù ha le proprie tradizioni in merito alla sepoltura. Gli Indiani delle Pianure espongono il corpo su una piattaforma orientata verso ovest, per facilitare il viaggio verso l’aldilà, che secondo le loro credenze si trova in Occidente. Il popolo Pueblo, invece, preferisce inumare il corpo nel terreno, ricoprendolo di rami di tasso per formare un tumulo e circondandolo di paletti.

In quasi tutti i casi, accanto al defunto vengono lasciati gli oggetti che utilizzava in vita e, se si tratta di un guerriero, le sue armi.

E in Amazzonia

Tra i riti funebri indigeni meno conosciuti, c’è quello della tribù degli Yanomami in Amazzonia, una comunità di cacciatori, raccoglitori e orticoltori che vive nella foresta tropicale al confine tra Brasile e Venezuela.

Per il popolo Yanomami, il legame tra vivi e defunti non si interrompe, ma continua in una forma diversa. Il processo funebre inizia con la cremazione, seguita dalla raccolta delle ossa calcinate, che vengono poi conservate in casa. Le ossa vengono ridotte in polvere utilizzando il tronco di un albero particolare. Le ceneri, insieme agli oggetti del defunto, vengono disperse nel fiume affinché nulla possa trattenerlo in questo mondo.

Successivamente, il villaggio si raduna per una festa dove viene celebrata la vita del defunto. Durante il rito si balla e si raccolgono caschi di banane, utilizzate poi per preparare un frullato in cui vengono mescolate le ceneri rimanenti, in seguito bevuto da parenti e amici. Anche se questa tradizione può sembrare distante dalla nostra, per la tribù rappresenta un significativo momento di condivisione. Attraverso questo rito, il defunto può trovare pace nell'aldilà e il legame con la famiglia viene mantenuto vivo.